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19/03/2010 | News

La grande galoppata

Che cosa dire di questa grande piccola squadra, che cosa dire di questo pensante nome da noi scelto ma che continuiamo ad onorare partita dopo partita, a parte qualche piccolo intoppo.

Che cosa dire di questa grande piccola squadra, che cosa dire di questo pensante nome da noi scelto ma che continuiamo ad onorare partita dopo partita, a parte qualche piccolo intoppo. Ci troviamo ormai al girone di ritorno, l'inverno ormai quasi alle spalle e la temperatura gradevole quando la sera si scende in campo per giocare.
Di certo possiamo dire di averne viste di ogni, dalle mega risse a fine partita delle squadre avversarie, a cumuli di neve a bordo campo e... anche tanta pioggia, con campi resi per questo più scivolosi di una lastra d'olio.
La stagione invernale è stata difficile, soprattutto da interpretare; tante le persone con un senso del gioco personale, tanti i talenti da gestire, tanti gli accorgimenti tattici da dover ogni volta rivedere, tanti gli errori ma altrettante le risalite. A fine girone di andata eravamo lì, a lottare tra l'ultima e la penultima posizione, tentando di subire il meno possibile dagli avversari e con qualche piccola soddisfazione in sporadiche vittorie. Sembravamo una squadra da retrocessione, anche se sotto il nostro girone non c'era gran che da dover affrontare, dato che siamo nel girone più basso di tutto il campionato di calcio a cinque; avevamo molte idee ma poca concretezza, sia davanti alla porta che in difesa. Molti palloni passano tra le gambe e le braccia degli estremi difensori e pochi invece passavano tra i piedi degli attaccanti. Insomma non una facile situazione da digerire, soprattutto per l'impegno profuso durante tutte le partite dove i ragazzi gettavano cuore e polmoni oltre l'ostacolo. Come in ogni campionato la pausa panettone era alle porte ma Babbo Natale nel suo sacco di sorprese, anziché portare tanti dolci e qualche chilo in più per gli atleti de LacanTera, aveva deciso di regalare un nuovo fulgore tattico; infatti alla ripresa del campionato, dopo aver saltato ben due partite per avverse condizioni meteo, molto avverse, azzardiamo da giochi olimpici invernali, la mente tattica della squadra, il regista Moneta, piazzava in campo una squadra da far impallidire il grande Federico Fellini. Basta con il trito modulo 3/2/1, dato che una delle due fasce necessitava di un polmone d'acciaio a fine partita (nella fattispecie il numero 4 Biagiola, perché il numero 7 D'Anna andava di gran carriera avanti ed indietro); con l'inizio del nuovo anno, la difesa perde un elemento che viene recuperato a centro campo, mantenendo la sola punta davanti che spera di segnare e fare gioco... siamo nell'era del 2/3/1.
I responsi che dovrebbero venire dal campo, non ci sono; gennaio oltre a questa grande rivoluzione ha portato con se tonnellate di neve dalla gelida Russia che rendono ancora più cupi i pensieri degli addetti ai lavori; sarà forse un azzardo lasciare la difesa a due, saremo troppo scoperti, faremo fatica a coprire gli spazi... Le conferme che la squadra cerca tardano ad arrivare; anche la seconda partita viene rinviata per maltempo; potremmo sbaragliare gli avversari a pallate di neve e ghiaccio, ma qui si tratta di calcio e ci si deve battere su un campo verde e non bianco.
Finalmente ci siamo, la terza del girone di ritorno è al via contro La piccola carovana, squadra che all'andata ci infilò solo che sei volte. La partita però questa volte sembra prendere una piega diversa, la squadra sembra più compatta, meno scoperta, le posizioni vengono mantenute con più facilità, ci sono meno amnesie del solito; sotto una sottile ed insidiosa pioggerellina, con minuscole gocce taglienti come lame, ad una temperatura siderale, al campo di via Andrea Costa, raccogliamo si una sconfitta ma con un passivo veramente minimo, 5 a 4 per gli avversari. Citando la grande ala/punta, Francesco Airano “sotto lo zero non ci possiamo andare”, possiamo dire che questa volte oltre a non aver finito a reti inviolate, abbiamo trafitto la squadra avversaria per 4 volte. Un discreto ottimismo aleggia negli spogliatoi e dopo una settimana ci ritroviamo contro i rivali della Dinamo Fujiko che nel girone di andata battemmo 3 a 2. Secondo test e... incredibile al Cibali... portiamo a casa la nostra prima vittoria del girone di ritorno; un 4 a 2 che non lascia scampo ad equivoci o demeriti degli avversari, che con una stazza di gran lunga superiore alla nostra, si sono battuti con il coltello tra i denti per ben 50 minuti. Siamo vittoriosi, ci godiamo il nostro attimo di gloria perché la scommessa del nuovo modulo ha funzionato; nonostante i due gol subiti la squadra non ha mai rischiato il tracollo. Tutti hanno fatto il loro ed anche più, pressando continuamente e ripartendo come saette impazzite; sono tre punti che fanno ben sperare, che danno morale, che ci fanno guardare con ottimismo alle prossime gare. Gare che dopo una settimana sono di nuovo lì; il campo reclama la sua dose di sudore ed ora per LacanTera si fa ardua. Ritornano dal passato i Solaria, squadra che nel girone di andata ci annichilì con un 10 a zero netto e rotondo; nessuno dei loro migliori pezzi manca in campo, sono tutti presenti. Le gambe tremano un po' ma la voglia di dimostrare che ci siamo non è da meno; pronti... via. Una partita che vola via veloce, i minuti corrono e con loro le gambe dei ragazzi; gli avversari sono quasi spiazzati dal nostro agonismo, dalla nostra voglia di non mostrare il fianco all'avversario e fino a pochi secondi dalla fine siamo sopra di un gol. Manca poco al traguardo, nell'aria si respira vittoria ma il destino beffardo è lì in agguato; Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica” disse ”centimetri, questione di centimetri” e sono proprio queste parole che si incidono nelle menti dei sette gladiatori della squadra. Punizione per gli avversari, al vertice sinistro dell'area di rigore; barriera schierata, giocatori tesi, fischio dell'arbitro e… la palla è dentro. Si... quei centimetri si sono frapposti tra il guantone di Toni da Barletta, la testa di Alessandro D'Anna ed il sette della nostra porta, così strenuamente difesa, tanto da far entrare la sfera argentea nella quale tutti quanti noi avevamo predetto la nostra vittoria. Questo però non ci abbatte, la prestazione è stata superlativa, tutta la squadra ha giocato in maniera eroica ed il punto che portiamo a casa, per quanto sia poco per lo sforzo profuso, ci riempe di orgoglio e ci da consapevolezza di poter fare ancora molto meglio.
Sono proprio le sfide dure che servono a misurare il valore degli uomini ed è per questo che il destino ci porta di fronte ai Silver, la settimana seguente. I Silver, strani esseri che dopo aver vinto una partita contro di noi, si sono presi a calci e pugni nel nostro inorridito e perplesso stupore.
Acqua passata, siamo alla riedizione dello scontro e loro non sanno che cosa li aspetta; prendono la partita un po' alla leggera, pensando di poter fare il bello ed il cattivo tempo come qualche mese fa. Lo scontro è molto teso, l'agonismo alto e le due squadre si rincorrono per tutti i cinquanta minuti senza un attimo di tregua; l'equilibrio della partita innervosisce gli avversari che non trovano miglior alternativa che provare solo dei gran tiri da fuori area. Restiamo sul due a due per lungo tempo, grandi giocate di Moneta e Ferri, sponde di Pace per i centrocampisti e grande forza difensiva dimostrata da D'anna dimostrano la compattezza dell'organico. A dieci minuti dalla fine la doccia gelata; su una palla sporca l'attaccante dei Silver la butta dentro... 3 a 2 e manca veramente poco. Gli avversari attuano terrorismo psicologico sui gladiatori de LacanTera ma non hanno capito che le vere sfide ci esaltano. Pochi minuti dalla fine, punizione a nostro favore; il regista Moneta si porta sul pallone, guarda prima la barriera, poi la porta e con un rasoterra sul secondo palo, lascia inebetiti tutti, imprimendo al pallone la forza e la traiettoria giusta per entrare con una leggera curva nella porta avversaria, sul palo lontano non controllato dal portiere. Tutti si aspettavano il tiro alto, ma la magia di questi 9 giocatori è proprio qui... fare quel che meno ti aspetti quando meno te lo aspetti.
L'ultima partita giocata porta il marchio di una sconfitta, un 5 a 1 che può pesare un po', giustificata da alcuni problemi fisici e da poca concentrazione, ma che ci ha fatto uscire dagli spogliatoi con la voglia di fare ancora meglio la prossima settimana, mercoledi 24 marzo.
Attendete cari tifosi... la galoppata dei puledri non è ancora finita...

Per informazioni

Luca Biagiola Cardinali, Vice-Presidente LacanTera F.C.